Pianificazione della ricerca
di Donn Devine, CG, CGI
Non c'è mai tempo a sufficienza per verificare tutte le fonti che possono contribuire alla ricostruzione della storia della famiglia, perciò l'unica soluzione è di controllarle usando un ordine logico che ci consenta di impiegare al meglio il tempo a nostra disposizione. In altre parole, si tratta di seguire un piano..
In passato, la pianificazione della ricerca consisteva soprattutto nel decidere quali biblioteche o archivi visitare per primi, in modo da non dover tornare una seconda volta per qualcosa dimenticato alla prima visita. Per non dimenticare fonti significative, si utilizzavano con grande attenzione gli indici e i supporti di ricerca che avrebbero aiutato ad abbreviare l'indagine.
Oggi la disponibilità di motori di ricerca online e di indici su CD-ROM consente di fare gran parte del lavoro stando a casa. Tuttavia, i risultati ottenuti cercando un nome in centinaia di database possono rappresentare un diluvio di possibilità, con scarse indicazioni efficaci rispetto a cosa sia applicabile al nostro particolare problema.
Proprio come nell'era preinformatica, dobbiamo verificare queste risorse seguendo un ordine pianificato e logico, per utilizzare il nostro tempo nel modo più efficace. Occorre elaborare un ordine di ricerca nei database disponibili, iniziando con quelli che con maggiore probabilità offriranno risultati positivi. Dobbiamo quindi creare un piano di ricerca.
Progettare il piano di ricerca
Un piano di ricerca genealogica può essere tanto qualche annotazione buttata giù sul retro di una busta quanto un lavoro lungo che richiede molto spazio sugli scaffali. Sebbene non debba necessariamente essere su carta, quando lo è occupa raramente più di una sola pagina.
Esso consiste di quattro elementi fondamentali.
- Obiettivo.
Una breve descrizione di ciò che si desidera scoprire. Fissare per iscritto l'obiettivo può aiutare a concentrare il proprio impegno e a evitare di uscire fuori dal percorso, anche quando le strade laterali che si aprono appaiono molto interessanti.
- Risorse.
Le fonti di informazione che possono contribuire al raggiungimento dell'obiettivo. Prima fra le risorse è qualsiasi informazione già raccolta, le conclusioni da essa tratte, i libri e le pubblicazioni a portata di mano: documenti familiari e altre fonti trovate in casa. Fonti aggiuntive richiederanno metodi di ricerca più tradizionali. Oggi fortunatamente è possibile accedere a molte di queste risorse mediante la posta elettronica e i database disponibili online.
- Sequenza.
Un elenco delle fonti da consultare nell'ordine in cui verranno utilizzate o applicate. Per creare la sequenza è necessario identificare le raccolte pubblicate, i database e le serie di documenti originali che con la maggiore probabilità contengono informazioni relative all'obiettivo della ricerca. Se si crea una sequenza che inizia con le fonti che hanno indici, supporti alla ricerca o funzionalità per la ricerca online sarà più facile ridurre l'ambito di indagine.
- Preparazione.
Gli strumenti che devono essere reperiti, i contatti e gli accordi da intraprendere prima di iniziare la ricerca. Si tratta, ad esempio, di prendere nota delle eventuali tariffe, degli orari di apertura, del piano dei trasporti, del parcheggio, delle richieste o dei permessi da fare in anticipo, dei servizi disponibili e delle attrezzature necessarie qualora la ricerca non possa essere effettuata da casa. Questa attenzione ai dettagli può fare la differenza tra la riuscita e la frustrazione di un progetto.
Visionare il piano di ricerca
Come appare nel complesso un piano di ricerca efficace? L'esempio qui di seguito mostra un piano di ricerca con un obiettivo tipico e un ordine efficiente per consultare le risorse disponibili e ottenere il risultato desiderato. Lo studio di questo piano può darvi un'idea migliore di ciò che deve essere incluso nel vostro.
Aggiornare il piano ricerca
La pianificazione non è un evento momentaneo, ma un processo ciclico che deve essere analizzato, aggiornato e modificato ogni volta che una fase viene portata a termine. Dopo aver ottenuto dei risultati rispetto al piano originale, è bene analizzarli e rispondere alle seguenti domande:
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I dati trovati sono sufficienti per il raggiungimento dell'obiettivo? In caso contrario, sono state utilizzate a fondo tutte le risorse disponibili? Oppure è il caso di mettere questo obiettivo in secondo piano per prenderne in considerazione uno nuovo?
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Qual è il passo logico successivo che potrà diventare obiettivo di un nuovo piano?
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Qualcuno dei risultati ottenuti suggerisce altri approcci da utilizzare in un nuovo piano per raggiungere lo stesso obiettivo?
Questi sono gli elementi essenziali. Se si devono ripetere ricerche dello stesso tipo, non è necessario elencare la sequenza su carta, poiché diventa facile ricordarla. Tuttavia, è sempre bene fissare su carta o disco rigido una definizione esplicita dell'obiettivo. Senza di questo, si corrono sempre due rischi che possono provocare inutili perdite di tempo: essere condotti su percorsi di ricerca secondari e non produttivi, e non fermarsi quando l'indagine è compiuta ed è tempo di analizzare ciò che si è trovato per passare alla fase successiva.
Qualche minuto dedicato a pianificare un ordine di ricerca efficace nelle risorse disponibili è un tempo davvero ben speso. Un piano di ricerca efficace può raddoppiare o triplicare le ricerche che possono essere effettuate in un determinato periodo di tempo.
Donn Devine, CG, consulente di genealogia di Wilmington, Delaware, è avvocato cittadino e archivista della diocesi cattolica di Wilmington. Ha fatto parte del consiglio direttivo della National Genealogical Society (Società nazionale di studi genealogici), della quale presiede al momento lo Standard Committee (Comitato per gli standard); è membro del Board for Certification of Genealogists (Consiglio per la certificazione dei genealogisti) e gestisce i progetti di studio sul DNA dei cognomi Devine e Baldwin.